 Messer Giannozo Manetti a Vespasiano 
                salute.
 
                Messer Giannozo Manetti a Vespasiano 
                salute.
                Honorevole come fratello et caetera. Ne' dì passati ricevetti 
                una tua de dì 2 di questo, la quale mi die' et piacere et consolatione 
                assai, perché chiaramente compresi quanta era l'affectione tua 
                verso di me, scrivendo sì teneramente et con tanta carità quanto 
                fai. Illud 
                enim iamdudum tritum vetustate proverbium mihi inter legendum 
                occurrebat, quo dici et predicari solet quod ex abundantia cordis 
                os loquitur. 
 Ringràtioti 
                di tanta affectione. Né altro per al presente ti posso fare che 
                offererti di risponderti in questa benivolentia colla medesima 
                carità; direi maggiore, se io vi credessi potere aggiugnere, perché 
                io cognosco sarei obligato ad farlo non altrimenti che cholui 
                che prima riceve il beneficio, il quale, secondo la sententia 
                de' philosophi, è obblighato a renderne uno maggiore che quello 
                che ricevette. Sed 
                hec hactenus, presertim inter nos, quorum veram et vetustam amicitiam 
                multis et variis experimentis iam pridem approbatam et confirmatam 
                fuisse constat.
Ringràtioti 
                di tanta affectione. Né altro per al presente ti posso fare che 
                offererti di risponderti in questa benivolentia colla medesima 
                carità; direi maggiore, se io vi credessi potere aggiugnere, perché 
                io cognosco sarei obligato ad farlo non altrimenti che cholui 
                che prima riceve il beneficio, il quale, secondo la sententia 
                de' philosophi, è obblighato a renderne uno maggiore che quello 
                che ricevette. Sed 
                hec hactenus, presertim inter nos, quorum veram et vetustam amicitiam 
                multis et variis experimentis iam pridem approbatam et confirmatam 
                fuisse constat.
                  Ho inteso et bene gustato tutte le parti della predecta tua, 
                  alle quali non acchade di fare altra risposta, se non di tutto 
                  lodarne et ringratiarne Idio, et pregharlo ci degni concederci 
                  tanto della sua gratia, che noi possiamo conservare questa sancta 
                  opera della pace, alla quale io sono molto bene disposto ad 
                  farne ogni et qualunche cosa, quello pocho del tempo che io 
                  ci ho a stare, che desidero venirne presto, perché ho 
                  parecchie faccende d'importanza che continuamente mi tirano. 
                  Spero che le cose anderanno bene.
 De' 
                  facti di Ser Giovanni 
                  d'Aversa se ne die' commessione agli ambasciadori et 
                  fecesene la commessione <che> sai. Et perché io 
                  ho veduto una lettera che Francho 
                  scrive a Bartolomeo Serragli, 
                  dove gli conta più cose (infra l'altro dice che 'l facto 
                  suo è in tutto spacciato), però non m'è 
                  paruto darmene altra brigha.
De' 
                  facti di Ser Giovanni 
                  d'Aversa se ne die' commessione agli ambasciadori et 
                  fecesene la commessione <che> sai. Et perché io 
                  ho veduto una lettera che Francho 
                  scrive a Bartolomeo Serragli, 
                  dove gli conta più cose (infra l'altro dice che 'l facto 
                  suo è in tutto spacciato), però non m'è 
                  paruto darmene altra brigha. 
                  Rachomandami a messer Agnolo 
                et al compare Dietisalvi, 
                et saluta Piero 
                et Donato per mia 
                parte. Sono a' piaceri tuoi. Christo di male ti guardi. 
                Datum Neapoli, die 20 aprilis 1451. 

