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  • Sender:Giannozzo Manetti
  • Place:Napoli
  • Date:1451
  • Source:BMLF

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8 - Giannozzo Manetti a Vespasiano.
Napoli, 20 aprile 1451.

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 90 sup. 30, ff. 14-15v.


Ed. Fanfani, pp. 168-169; Frati, pp. 339-340; Cagni, p. 128-129.


Firenze, Bibl. Medic. Laur., Plut. 90 sup. 30, f. 13v-14r Messer Giannozo Manetti a Vespasiano salute.
Honorevole come fratello et caetera. Ne' dì passati ricevetti una tua de dì 2 di questo, la quale mi die' et piacere et consolatione assai, perché chiaramente compresi quanta era l'affectione tua verso di me, scrivendo sì teneramente et con tanta carità quanto fai. Illud enim iamdudum tritum vetustate proverbium mihi inter legendum occurrebat, quo dici et predicari solet quod ex abundantia cordis os loquitur.

Firenze, Bibl. Medic. Laur., Plut. 90 sup. 30, f. 14v-15rRingràtioti di tanta affectione. Né altro per al presente ti posso fare che offererti di risponderti in questa benivolentia colla medesima carità; direi maggiore, se io vi credessi potere aggiugnere, perché io cognosco sarei obligato ad farlo non altrimenti che cholui che prima riceve il beneficio, il quale, secondo la sententia de' philosophi, è obblighato a renderne uno maggiore che quello che ricevette. Sed hec hactenus, presertim inter nos, quorum veram et vetustam amicitiam multis et variis experimentis iam pridem approbatam et confirmatam fuisse constat.
Ho inteso et bene gustato tutte le parti della predecta tua, alle quali non acchade di fare altra risposta, se non di tutto lodarne et ringratiarne Idio, et pregharlo ci degni concederci tanto della sua gratia, che noi possiamo conservare questa sancta opera della pace, alla quale io sono molto bene disposto ad farne ogni et qualunche cosa, quello pocho del tempo che io ci ho a stare, che desidero venirne presto, perché ho parecchie faccende d'importanza che continuamente mi tirano. Spero che le cose anderanno bene.

Firenze, Bibl. Medic. Laur., Plut. 90 sup. 30, f. 15v-16rDe' facti di Ser Giovanni d'Aversa se ne die' commessione agli ambasciadori et fecesene la commessione <che> sai. Et perché io ho veduto una lettera che Francho scrive a Bartolomeo Serragli, dove gli conta più cose (infra l'altro dice che 'l facto suo è in tutto spacciato), però non m'è paruto darmene altra brigha.
Rachomandami a messer Agnolo et al compare Dietisalvi, et saluta Piero et Donato per mia parte. Sono a' piaceri tuoi. Christo di male ti guardi.
Datum Neapoli, die 20 aprilis 1451.


  • Lettera 8

    La lettera è scritta da Napoli, ove il Manetti si trovava in qualità di ambasciatore dei fiorentini (cfr. Cagni, Vespasiano, p. 128 n. 2).

  • Giannozzo Manetti

    Per il Manetti cfr. lettera 6.

  • "Agnolo"

    Agnolo (di Jacopo di Donato) Acciaiuoli, cognato del Manetti (cfr. Cagni, Vespasiano, p. 129, n. 1). Di lui Vespasiano ha redatto la biografia (Vite, p. 838 [II, 285]). Uomo politico fiorentino, ricoprì vari incarichi istituzionali e svolse varie missioni diplomatiche, ma fu anche per due volte esiliato da Firenze: prima a Cefalonia (1433), per rientrare poi in Firenze con il ritorno di Cosimo de' Medici nel 1434, e quindi, nel 1466, a Barletta (cfr. Vite, p. 838 [II, 285, n. 1]).

  • "compare Dietisalvi"

    Diotisalvi Neroni, amico e collega del Manetti nella vita politica fiorentina (cfr. lettera 7).

  • "Piero et Donato"

    Fratelli Acciaiuoli. Per Piero cfr. lettera 22, per Donato cfr. lettera 1.