Vespasiano
Alphonso Stroza salute.
Bemché per el tempo passato non t'habbia scripto, nientedimeno
non ho dimenticato li beneficij riceputi dalla felice memoria
di Philippo tuo padre, al quale io sono assai obbligato, et a
te come a sua degna hereda. Non ho vogliuto incorrere nello errore
incorrono molti: di non riconoscere li beneficij riceputi. Hora
avendo io, come credo che tu sappi, mandato a
Philippo tuo padre
le Vite overo commentario d'alcuni huomini degni ha havuto la
Casa vostra, non inferriore a niuna altra Casa di Firenze per
tanti singulari uomini quanto l'ha havuta; havendo io mandato
le Vite di quelli de Casa vostra, come è decto, a
Philippo tuo
padre, m'è paruto come che tu sia degna hereda debbi partecipare
di queste mia vigilie facte con tanta faticha.
Havendo io facto alcune Vite d'huomini singulari, n'ho preso alcune
d'huomini che sono stati in questa età in grandissimo stato et
conditioni appresso di più principi: le quali vite sono d'huomini
notissimi et amicissimi della buona memoria di
Philippo tuo padre;
et conoscerai per quelle quanto la fortuna sia stata varia nelle
vite loro, così nella prosperità come nell'adversità. Sarrà,
la prima, la vita di miser Antoniello d'Aversa, el quale fo ne'
tuoi dì in grandissimo stato, di poi la fortuna gli si volse,
come tu vedesti, di natura ch'egli è e sarà exemplo a tutto il
mondo. L'altra vita si è di Miser Mattheo Malferrita, el qual
fu assai extimato dal Re Alphonso. Sarrà l'altra la vita di miser
Antonio Cicinello, che fo sì disposto gentilhuomo quanto habbia
havuto el reame di Napoli, et fu assai noto a Philippo tuo padre
et hebbelo in grandissima reverentia. Saravvi ancora per exemplo
della varia fortuna dua vite di dua singulari huomini, che l'uno
governò longho tempo el reame d'Inghilterra, l'altro governò el
reame di Spagnia anni quaranta o più: quello d'Inghilterra fu
Meser Giovanni Duca d'Ulsestri, l'altro fu
l'Alvaro di Luna,
di natione catellana. Et èvi la vita del Conte Camerlingho, chiamato
Meser Inicho de Davalos, nato di Casa reale, quale fu di disposti
gentilhuomini havessi el reame di Napoli et notissimo fu a Philippo
tuo padre.
Et perché come era noto a Philippo
et a tutti quelli si trovorono in quel tempo che la Maestà
del Re
ruppe el Duca Giovanni
a Troia, donde ni sequitòe d'acquistare lui
el regno liberamente - et perché in questo facto d'arme
vi fu Capitano el Signor Alesandro
Sforza, mi è paruto di mettere la vita
sua in questo ultimo dove si narra tutto quello facto dell'arme,
che fu dignissima cosa: et conobessi in questo facto d'arme
et la prudentia della Maestà del Re
in pigliare el partito preso, et la peritia grande della disciplina
militare del signor Alesandro.
Tutte le cose sono scripte in le Vite decte
di sopra l'ho avute parte dalle proprie persone, et l'altre
da huomini dignissimi di fede.
Non
ho potuto in altro dimostrarti l'affectione mia inverso di te,
che mandarti queste Vite et fare quanto io posso che tu sia immortale
con la memoria delle lettere. Benché in me non sia elloquentia
si converrebbe ad una tanta degna opera, nientedimeno niuno non
può dare se non quello ha. Io adunque non t'ho potuto dare altro
se non questi brievi commentari di Vite, come tu vedrai, che già
sono trascripte et in bievi dì le farò finire del tutto et mandaròtelle:
le quale tu terrai in memoria dell'amicitia ho tenuta con Philippo
tuo padre et del simile in te, come è decto, suo degno hereda.
Vale.
Die 8 octobris 1493.
[a tergo]
1493. Da Firenze. Die 8 ottobre [...].
Nobilissimo Viro Alfonso di Philippo Strozi, maiori suo honorando.