Clarissime atque eloquentissime Vir, post recommendationem premissam
etc.
Per Giuliano vostro mi fu detto stamani
della morte di
Nicieno
et per vostra parte che de' libri della Signioria
sua non ne facessi
nulla che voi ne fussi avisato. E libri sono volumi dieci, chome
altra volta vi dissi, ne' quali sono
tute l'opere di Sancto Augustino;
de' quali dieci volumi per commissione della
Signioria sua ne
chonsegnai
nove per vostra commissione a
ser Nicholò; el decimo
volume resta nelle mani mia, che s'ha a
miniare e
legare. El detto
libro lo non lo darò a persona senza vostra saputa.
Vorrei che voi operassi in ognimodo che i detti libri non vi uscissino
delle mani et che egli vi rimanessino, perché in Italia non è
la più degnia cosa di questa. Hocci messo anni tre di tempo et
ho durato grandissima faticha a conducergli, in modo che avendo
a fargli rifare un'altra volta, sarebbe non solo difficile, ma
inpossibile. Avendo voi questi dieci volumi, vi mancha solo
De
civitate Dei, che l'avete voi bellissimo. Di poi, quando vi capitasse
a casa qualche intendente, per una cosa singulare non aresti da
mostrare simile a questa. Siché usate in questo la solita diligentia
che usate in tutte l'altre vostre chose, acciò ch'elle vi rimanghino.
Lorenzo, la singulare
affectione ch'io ho sempre portato a tutta
la Casa vostra mi fa pigliare sicurtà di ricordarvi quelle chose
che ve n'abbi a risultare utile et honore. Quel sito di quella
libreria ch'io ho ragionato altra volta colla
Magnificentia Vostra,
quanto più vi penso tanto più mi pare che sia opera degnia di
voi, perché non biasimando ignuno de' vostri Passati questa ho
speranza che non sarà niente inferiore a quelle. Anche userò dire
questo: che gli è già lungo tempo che in Firenze non fu fatta
la più degnia inventione di questa; et non ne ragiono con nessuno
di questi che hanno qualche giudicio che non la lodino in infinito.
Et èmi tanto piaciuta, che il
Ducha di Chalavria e al
Conte d'Urbino
et al Signore Alexandro, che se ne dilettano assai, per mia lettere
gli ho avisato di questa vostra deliberatione: i quali so che
la loderanno assai.
Ripigliate questo ch'io vi scrivo da Vespasiano, il quale è non
meno zelante d'ogni vostra riputatione et honore, che del mio
proprio. Racomandomi a voi.
In Firenze, addì 26 di novembre 1472.
Vespasiano
[a
tergo]
1472. Da Vespasiano [...].
<Clar>issimo atque Eloquen<tissim>o Viro Laurentio
<de M>edicis maiori suo plu<rimum>
honorando.