Clarissime Vir etc. I'<ho>
avuta vostra lettera. E prima a gl'uficiali del Monte: egl'hanno
levato ognuno da g<i>uocho,
per avergli rafermi per un anno ismembrati, perché i
debiti vechi sono dati a gl'uficiali dele Vendite per fare loro
lo stato cholmo e consolare questo popolo, che se n'è
assai ralegrato, veduto essere venuti dove se n'è. La
pititione si vinse, tirata a vericello. Ricordaretevi chol tempo
d'una lettera vi scrissi sendo in villa, che letta l'avesti
la gitasti in sul fuocho. È certo di Salamone che dite:
nullum violentum
duraturum su<b>
sole.
A quegli vestono di monachino: sono suti condannati in fiorini
cento per uno, e massime uno filosafo, che tuta questa terra
se n'è maraviglata,
Ruberto Salviati,
Bartolo Corsi,
Antonio di Carlo da G<h>iaceto,
Ser Andrea Mini
e più altri, i quali no<n>
me n'e ricordo. Questi bastino. A la lista de' libri
di Sancto Anbruogio: altra volta l'ebbi, non è molto
tempo. I libri vi sono, bene che sia stata in comenda.
E ci sono infinite cose da scrivere, le quali per la brevità
del tempo no<n>
le scrivo. Per altra iscriverrò più apieno. Racomandomi
a voi.
Adì 24 di dicembre 1489.
Vespasiano
[a
tergo]
Clarissimo Viro Pierfilippo Pandolfini Oratori Florentino etc.