Compare carisimo,
ho la vostra letera e per quela vego fuste domenicha a Fiesole.
Avendolo saputo, vi sarei venuto. Fu'vi mercoledì matina e trova'vi
il Cedarno [?]. Volevo istarvi la sera; di poi
Lorenzo de' Medici
mandò per lui ed io me ne veni a noie un mondo ed entrato in uno
<l>aberinto che vogli Idio che n'escha chon salute de l'anima
e del corpo, che ne dubito asai.
Ho piacere asai avendo
inteso per la letera vostra come voi andate a Vila Magna per
istarvi un pezo. Farete bene a conservarvi ala famiglia vostra,
che non solo n'ha bisogno, ma nicistà. Sono lo tenpi
da esere savio e da antipore la propia salute a tuta la roba
del mondo, che son cose non si fanno se none una volta. Piacemi
che voi andiate a Sancto Marcho per la facenda di Giovanni
Batista, ch'è opera pia, e il simile li facciate
voi, perché la sua bontà lo merita e de' sua pari
se ne truova pochi. Quando sarete a Vila Magna fate ch'io lo
sappi e avisatemi se v'è Lionardo
Nasi figluolo
di Pietro di Lutozo,
perché sendovi no<n>
volendo tornare li sarà a concerto da lui.
Io non so quelo s'abbi a esere de' fatti nostri, vedendo venire
contra di noi tanta persecutione tuta fondata in su' pecati e
manchamenti nostri; e perseverandovi drento come facciamo, non
so quelo si sia da sperare, se none male, perché non si rimovendo
la causa dificilmente si posono rimuovere gl'efetti. L'onipotente
Idio ci tenga le sue santisime mani in capo e non guardi alle
nostre iniquità né a' pechati nostri, ma volti verso di noi la
sua solita misericordia.
Pierfilippo
mi dise come mona Gostanza
e que' garzoni ragionavano d'andare a marito, ma che se ne maravigliava
e no<n>
gli piaceva punto. È partito che bisognava pensare inanzi
l'avesino preso.
Adì 17 di g<i>ugno 1479.
Vespasiano
[a tergo]
Compatri carisimo Ser Lionardo di Giovanni da Chole.
In Firenze