Clarissime atque eloquentissime Vir, post recomendatione premissa
et cetera.
Il Prinio è finito
di miniare, e di tucto hallo
miniato molto bene e richamente in
modo tale
<che> pare ora uno magnificho libro chom'egli è. Attendo
ora io a dargli expeditione, a questo e alla terza
Decha, e farò si finischano il più presto fia
possibile; ma non voglio pechare, in quatro o cinque dì, che gli
stiano bene.
Ho facto il chonto chon questo ha miniato il
Prinio e ho facto
chon quello rispiarmo è istato possibile, più che se avessi aùto
a ffare per me propio. Fategli dire i danari di quello ha fatto:
hogli fatta una scritta di mia mano di tutto quello siamo rimasti
d'achordo. Miniò, già circha un anno, uno
Istatio Tebaidos, di
che ne resta a essere paghato, che gliene fo richordo in sulla
detta scritta di quello rimanemo d'achordo.
Meser Piero seguita l'agiunta della
quarta Decha del chontinovo
e Meser Marcho
le Vite; e di poi saremo alla fine di tutti i libri,
per la gratia di Dio. Ad voi mi rachomando.
In Firenze, adì 19 di maggio 1458.
Vespasiano di Filippo cartolajo
[a
tergo]
<Clarissi>mo atque eloquen<tissimo> viro Piero di
<Chosimo> de' Medici maiori <suo ho>norando.